Com’è noto, la Direttiva Europea sul copyright n. 2019/790 (recepita in Italia con D.lgs. 8 novembre 2021, n. 177), prevede che le piattaforme online (come Instagram e Facebook, gestite dalla Meta Platforms Inc. di Mark Zuckerberg), debbano ottenere una licenza preventiva dagli artisti, o da chi li rappresenta, per riprodurre le loro opere nel web, riconoscendo agli autori un equo compenso. La stessa Direttiva, inoltre, stabilisce che, ove venga loro richiesto, le piattaforme online debbano condividere informazioni sul loro business ed in particolare sui ricavi effettivi da esse ottenuti grazie all’utilizzo delle opere protette, al fine di consentire una negoziazione commerciale, con gli autori e chi li rappresenta, quanto più ispirata ai principi di equità e trasparenza.
Secondo la SIAE (che, com’è noto, rappresenta un fondamentale punto di riferimento per autori ed editori, tutelando il loro diritto al pagamento dei corrispettivi ad essi spettanti per l’utilizzo delle loro opere), la proposta avanzata dalla società di Zuckerberg per l’utilizzo delle opere degli autori italiani sui social media controllati da Meta non era equa e, per di più, quest’ultima si era rifiutata di condividere informazioni sul proprio business con SIAE, richieste al solo fine di poter definire la congruità della somma da riconoscere agli artisti. A fronte quindi del mancato accordo, Meta ha unilateralmente deciso di rimuovere da Facebook ed Instagram i contenuti musicali del repertorio gestito da SIAE, impedendo, quindi, agli utenti di quei social media l’accesso ai brani tutelati da SIAE.
Il contenzioso aperto dal blitz di Meta è così divenuto un vero e proprio casus belli, mettendo in gioco le fondamentali esigenze di tutela della creatività e giusta remunerazione degli autori e di controllo di un minimo di trasparenza e correttezza negoziale da parte delle multinazionali del web. A fronte di ciò, è recentemente intervenuta nella vicenda l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che, con un proprio provvedimento d’urgenza, ha ordinato a Meta di riprendere le trattative con SIAE “mantenendo un comportamento corretto e di buona fede” e quindi, se otterrà l’autorizzazione di SIAE, di ripristinare immediatamente l’accesso ai contenuti musicali su Facebook ed Instagram.
Vedremo nei prossimi giorni quale sarà l’epilogo di questa sconcertante vicenda di così rilevante impatto per gli artisti italiani.